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PERIODO TARDO ANTICO

In questo periodo si conclude quel processo che, iniziato nel II sec. d.C., ha portato all'abbandono del territorio, causato principalmente dal peggiorare delle condizioni ambientali e dalla crisi politico-militare dell'impero romano. Fattori questi che innescarono una spirale di mutevoli condizioni politiche, di guerre più o meno continue, di invasioni e di forte calo demografico. In particolare le ultime tracce della presenza umana nel territorio di studio risalgono al IV-V sec. d.C.

Facendo fede solamente ai reperti archeologici si potrebbe ipotizzare l'assoluta mancanza della presenza umana, ma non è da escludere che piccoli gruppi abbiano continuato a vivere con piccola agricoltura e di quel poco che l'incolto può produrre. 

L'assoluta mancanza di reperti relativi ai secoli immediatamente posteriori al V sec. d.C. potrebbe essere legata al tipo di ricerche condotte che non permette di raccogliere informazioni al di fuori di quelle fornite dagli oggetti non deperibili. La scomparsa del mondo romano ha infatti comportato una riduzione della quantità e qualità degli oggetti prodotti     mancando, a coloro che rimasero, le possibilità tecniche e logistiche (commerci) necessarie per produrli o procurarli. Non va nemmeno trascurato il fenomeno del riuso e riadattamento: a questo proposito è archeologicamente documentato che genti altomedievali abitarono in strutture d'epoca romana, mediante il semplice ripristino delle coperture con legno e paglia e la creazione di nuove suddivisioni interne sempre con questi materiali. Situazioni di questo tipo nel territorio di studio non saranno però mai verificabili a causa della mancanza di strutture laterizie almeno parzialmente integre.

Distribuzione dei siti di età tardo antica nel territorio noalese.

L'ambiente