Interno della chiesa      

    La chiesa ha tre navate divise da colonne con capitello ionico. Non ha un proprio stile, originariamente aveva una sola navata e la disposizione interna cambiò completamente nel 1445. In quell'anno fu ampliata e le navate   furono portate a tre, ristrutturazione sentita come necessaria dopo la consacrazione a chiesa madre avvenuta nel 1423. Nel 1777 con la direzione dell'architetto Berno, furono tolti gli archi interni di divisione delle navate e le colonne furono elevate sino all'architrave.
    In origine aveva tre altari lignei, dislocati nell'unica navata, ora ne ha cinque: il Maggiore con la pala di Damiano Mazza, del Santissimo attribuito a Iacopo Sansovino e della Madonna del Rosario con la pala di Giuseppe De Lorenzi nella navata di sinistra; della Madonna con la pala di Palma il Giovane e di S. Giovanni  Battista con il dipinto di Giovanni Barbisan nella navata di destra.

  Altare del Santissimo attribuito a I. Sansovino. Altare della Madonna con pala di Palma il Giovane. Altare di S. Giovanni Battista con dipinto di  G. Barbisan.  

    Vi si trovano delle pregevoli opere d'arte, fra le quali nel presbiterio spiccano i dipinti di Lattanzio da Rimini, di Alvise Vivarini, di Odoardo Fialetti, di Sante Peranda ed una tela di ignoto del '600.

 

   Il fonte battesimale ha la vasca in pietra d'Istria (1420) e il  tempietto, della seconda metà del '500, è stato decorato da Andrea Schiavone.
    Gli affreschi del soffitto della navata centrale (1776-1777) sono opera di Giustino Menescardi e di Francesco Galoppo, quelli delle due navate laterali (1795) sono stati eseguiti da Pietro Moro.

Fonte battesimale.

    Le lapidi tombali sono state rimosse in occasione del rifacimento del  pavimento avvenuto nel 1962.