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LA LAPIDE ROMANA |
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E' una lapide in trachite dAurisina d'età tardo-repubblicana
(lungh. cm120, alt. cm 50, spessore cm 30), corniciata (gola rovescia e listello) con
iscrizione:
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SEX. VETURIUS SEX. Q. L.
TELEPHUS VIVOS FECIT
SIBI ET QUI EX SE ORUNDI SUNT
TOMMONISQUE
OMNIBUS
PERINDE ATQUE
INGENUEIS
ORUNDI
SINT |
Si tratta di un testo abbastanza arcaico che presenta particolarità linguistiche di
non facile soluzione. Si riferisce alla tomba che Sesto Veturio Telefo, liberto di Sesto e
di Quinto, fece costruire ancora in vita per sé, per i figli avuti da schiavo e per quelli che
avrebbe avuto in seguito e che sarebbero perciò nati liberi. Oltre ad essi,
il monumento è destinato anche a persone per ora non
individuabili perché il termine TOMMONIS è ignoto.
La lapide, esposta nella chiesa di Santa Maria Annunziata in
Moniego, è stata rinvenuta casualmente durante lo scavo per la costruzione delle fondamenta per
le colonne di sostegno della nuova cantoria nel 1990.
Durante i lavori di scavo, sono stati trovati i resti di un antico muro
parallelo all'attuale facciata della chiesa. Oltre a laterizi di diverse epoche, posti in
opera nel muro interessato, sono stati rinvenuti anche un frammento di tegola con bollo
rettangolare _ _ _ _ ORIA (Cartoria). |