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Comune di Noale: Origini di Noale e del suo Nome Il territorio di Noale anticamente era paludoso con folti boschi ed acque vaganti. lo confermano anche i frequenti nomi, ancora in uso, di Valli e Ronchi. Mano dell'uomo incanalando le acque, prosciugando, abbattendo le boscaglie, in una parola bonificando, ha trasformato e ridotto tali terreni incolti a nuove terre coltivate. Ed un luogo di queste, più elevato e più propizio, sarà stato scelto per le loro abitazioni dai lavoratori di quella lontana epoca, al quale avran dato il nome di: Novalis,( dandone poi, Anovalis, Novalium, Anovalium, Anoalis, Anoale, Novale, Noale), traendolo appunto dalle nuove terre redente dagli acquitrini ed a ricordo di lor fatiche. Quando ciò sia avvenuto non è dato saperlo. Si vuole che San Prosdocimo, inviato da San Pietro stesso ad evangelizzare le regioni Nord-orientali Venete, nel passare da Padova verso Treviso ed Altino, abbia catechizzato e battezzato gli abitanti dei luoghi situati lungo le strade percorse, e perciò anche Noale per la sua ubicazione tra Padova e Treviso. E questo potrà essere vero, ma non è che una supposizione; ed anche la iscrizione da molti citata, e che un tempo trovavasi nella sacrestia della Chiesa Parrocchiale, non dice niente di positivo, come ognuono può rilevare: "Prosdocimus natione grecuense ab eodem (Petro) ordinatus Episcopus ad predicandum Evangelium Patavium misuss est . . . et Altinum progressus circumeundo vicos et castella omnium incolas divinis imbuere preciptis erittosque e tenebris ad fidei lucem Deo reconciliare pastorali sollecitudine satagebat" Maggior valore ha l'affermazione del Trissino (Storia dell'Italia liberata libro decimo) che Totila re dei Goti nel 541 possedeva Treviso, Noale, Mestre ed altri. Documento storico attendibile è dato dalla carta di donazione, che il tribuno Memmo fece a Gio. Morosini ed alla Repubblica di venezia dell'Isola di San Giorgio nel 982, in cui, o quale testimonio o quale notaro, è posta la firma di Domenico da Novale "signum manus Dom. e Novale". Ora in quei tempi gli individui e le famiglie si appellavano e si distinguevano spesso non dai cognomi, ma dal nome della provenienza e paese d'origine. Ora se il citato Domenico nel fare la testimonianza o nell'estendere l'atto pone la firma col suo nome e aggiunge da Noale, è certo che Noale già fino da allora aveva una certa importanza e notorietà, e perciò doveva già esistere a quel tempo. E che fosse veramente da Noale, e non da Novalè come vuole Agnoletti, sta nel fatto che ab antiquo il principale Rio di Venezia, che dal Canal Grande conduce alla Laguna, portava e ancor porta il nome di Rio de Noal, nome dovuto alle abitazioni dei Noalesi, e forse dello stesso Domenico firmatario, poste nelle vicinanze e lungo il Rio stesso, da cui il nome di questo. Da tutto ciò è logico dedurre che Noale, come centro abitato, deve aver avuto origini molto remote, anteriori di molto al mille. Il testo precedente è stato tratto dal libro " Ricordi storici di Noale delle sue Chiese e della Madonna delle Grazie" scritto dal Dott. Luigi Picchini ed edito nel 1946. |