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Noale Nostra
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Ritorno a storia

CASTRUM O TERRA
A. Fattori
Noale conserva leggibili i segni urbanistici del sistema difensivo medievale basato sulle acque del fiume Marzenego. La particolare leggibilità planimetrica e urbanistica fanno della cittadina un importante documento di storia dei sistemi difensivi e di urbanistica militare medievale. Di tutte le località fortificate, presenti nel Medioevo nell’area veneziana, Noale è rimasta testimonianza ormai unica di un castello arcaico, con tipologie simili a quelle largamente diffuse nel XII – XIII secolo, imperniate su difese in terra e acqua. L’interesse del sistema difensivo noalese è nel fatto che la difesa non era risolta con un unico baluardo, bensì con una sequenza di strutture di natura e di forza diversa. Le prime difese del complesso sistema difensivo erano dei fossati “circha”che circondavano il castello all'esterno proteggendolo in modo rudimentale e costringendo chi si avvicinava a percorsi obbligati. Il castello o terra era protetto da doppi fossati “fovea e refoxum”, da terrapieni “spalti” con palizzate “palancatis” difese da torri in legno “bitifredi”e da spinate “spinade”. Due possenti torri in muratura erano poste a protezione delle due porte d'accesso, l’una sulla strada per Camposampiero (porta del cervo o per Vicenza) e l’altra verso Mestre (porta trevigiana). A sud a cavallo fra il castello e la campagna, isolata da ponti levatoi possente inespugnabile fortezza, vi era il Palacium castri, castrum, rocha con al suo interno il mastio “turris magistrae, turris veteris” ultima estrema difesa. Ad est, a ridosso dei fossati di difesa del castello sulla strada che conduceva al porto di Mestre, si era sviluppato il borgo “burgus, sede delle principali attività artigianali e commerciali. Il borgo era a sua volta difeso da terrapieni, palizzate e torri in legno. Del castello, ora l'area di piazza castello, sono ancora quasi interamente conservati i doppi fossati, le due porte con le possenti torri poste una sulla strada per Camposampiero (porta e torre delle campane nel Medioevo del cervo o per Vicenza) e l’altra verso Mestre (porta e torre dell'orologio nel Medioevo trevigiana). E' conservato il segno urbanistico del borgo e dell'extraborgo, ora piazzetta del grano e piazza XX settembre. A sud di piazza Castello sopravvivono i resti della rocca. Dell'edilizia abitativa del Trecento non è rimasto alcun ricordo. Gli assedi del 1356 ad opera degli ungheresi ed i successivi del 1379 e 1381 dei Carraresi e quello del 1388 ad opera di Gian Galeazzio Visconti debbono aver arrecati danni considerevoli. Lo dimostra anche il fatto che nei documenti della fine del Trecento ed inizio Quattrocento le case che precedentemente avevano i tetti di coppi coppate” appaiono quasi tutte con i tetti di paglia o diroccate. Con il ritorno alla fine del 1388 di Noale a Venezia e l'insediamento nel 1390 di una podesteria la serenissima iniziò un importante serie di interventi mirati a consolidare le strutture fortificate ed a costruire edifici che fungessero da simbolo della nuova amministrazione ed i successivi investimenti privati da parte dei patrizi veneziani ed il conseguente sviluppo socio economico hanno avuto come conseguenza l'inevitabile rinnovamento di tutta l'edilizia privata e la conseguente cancellazione di ogni traccia del Trecento.

Bibliografia
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R. Roncato, Il castello e il distretto di Noale nel Trecento. Istituzioni e società durante la signoria di Guecello tempesta, Deputazione di storia patria per le venezie, Miscellanea di studi e memorie XXXV,  2002.
F. Pigozzo, La capitaneria di Noale dai Tempesta a San Marco 1337-1405 Zerotina snc-Zero Branco (TV), 1998.
F. Pigozzo, Briana e Moniego nel Medioevo (1210 - 1490), Associazione Noale Nostra, con il patrocinio della Regione del  Veneto, Grafiche Dipro - Roncade (Tv) 2003.
F. Pigozzo, Noale città murata - LIl sistema fortificato noalese nei documenti d'archivio (XIV-XV secolo), Comune di Noale, Cierre Grafica, Verona, 2006.

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